L'ocarina





Nei flauti globulari l'usuale canneggio è sostituito da globi generalmente d'argilla o da contenitori variamente strutturati. Sono di provenienza extraeuropea e diffusa presso le culture primitive.
In Europa s'incontrano a partire dal XVIII sec. e sono costruiti anche in preziosa porcellana. 
Il più famoso è l'ocarina attribuita a Giuseppe Donati (ca. 1860) di Budrio (Bologna): si tratta di un flauto globulare a becco in terracotta, a forma di rapa munito di imboccatura e di otto fori per le dita.






Beethoven e la forma sonata





" Nella forma sonata il genio di Beethoven si sintetizza e s'incarna con un'identificazione che ricorda quell'Ariosto con l'ottava e di Dante con la terzina. Come in un rito, il divenire dei due tempi, il loro sviluppo e la finale riduzione all'unità tonale celebrano ogni volta una lotta tra due principi opposti: e questa concezione drammaticamente agonistica diventa la forma sonora per eccellenza di quel titanismo eroico ond'è nutrita l'anima beethoveniana. Il contrasto fra i due temi si fa sempre più marcato: il primo. generalmente robusto, rude, piuttosto ritmico che melodico, affidato ai gradi fondamentali della tonalità, il secondo più melodioso e piano, affettuoso, sinuosamente flessibile. Ma nello stesso tempo che si accentua l'opposizione dei due temi, viene pure stretta la segreta affinità melodica. Lo sviluppo centrale s'ingigantisce in confronto ai precedenti compositori, e diventa il teatro di un ampio dramma, d'una contesa nella quale tutto viene messo in gioco, sì che la ripresa ove i contrasti si placano nell'unificazione tonale, giunge come una liberazione trionfale. Le funzioni tonali vengono sentite in questo processo con un'intensità sconosciuta prima d'allora e la modulazione acquista un valore drammatico soggiogante. L'escursione di un tema alla dominante, o ad altre tonalità imparentate per relazioni anche assai sottili a quella principale, viene sentita come la rottura di un equilibrio che deve a tutti i costi essere ricostituito."
Da: M.Mila, Breve storia della musica, Einaudi, Torino 1993, p.196


M.Mila (Torino 1910 - 1988), critico musicale, è autore di studi su Verdi (Il melodramma di Verdi, 1933, La giovinezza di Verdi, 1974), Mozart, Beethoven, Stravinskij; la Breve storia della musica (1946) è stata più volte riedita.







Saffo, poetessa greca.

Saffo (secc. VII-VI a.C.)



L'attività poetica di Saffo si svolse nell'ambito del tìaso, un luogo di culto sacro ad Afrodite, alle Muse, alle Cariti, 
Il tìaso costituì lo strumento per l'educazione e l'iniziazione delle ragazze dell'aristocrazia lesbica e ionica alla vita matrimoniale, nel  periodo di passaggio dall'adolescenza all'età adulta: elementi essenziali della formazione paideutica furono la musica, la danza, il canto, che erano strettamente connessi ai rituali della comunità e alle cerimonie nuziali di iniziazione.
A una semplicità di tessitura musicale dovevano conformarsi le melodie dei carmi monodici che Saffo stessa cantava alle ragazze della comunità.Per esse compose poesie (9 libri, giunti frammentari) di raffinata sensibilità e ricchezza di immagini, in metri vari (strofa saffica, pentametro dattilico, asclepiadeo, etc.).
La poetessa greca, innamorata e non corrisposta dal barcaiolo Faone, si sarebbe gettata dalla rupe di Leucade.