I Giullari







I Giullari erano cantori, novellatori e motteggiatori girovaghi. Nel Medioevo furono molto diffusi in tutta la zona delle lingue neolatine; giunsero anche in Oriente al seguito delle Crociate e contribuirono alla penetrazione della lirica trovadorica e dell'epica francese nelle regioni di lingua germanica.
Essi costituirono un valido strumento di diffusione e di potenziamento delle letterature neolatine, rappresentando la forma di pubblicistica che allora riusciva accessibile a ogni ceto, poiché il loro canto, variato con scherzi, facezie e giochi di destrezza, li rendeva graditi sia nei borghi sia nei castelli.
Per certe analogie con l'azione esercitata nella divulgazione di leggende che diventarono materiale di epopea, possono essere accostati agli aedi greci.
L'origine dei Giullari fu umile, come dimostra il loro nome derivante dal latino ioculator , che nel Medioevo si diffuse con il significato di "giocoliere", "saltimbanco", "buffone".
Dai Giullari si distinguono i Trovatori e i Trovieri che non solo erano originali compositori dei canti, ma appartenevano alla nobiltà e professavano l'orgoglio della loro casta.
Così Alberto Malaspina rinfacciò a Rambaldo di Vaqueiraz la sua condizione di Giullare prima di essere fatto cavaliere; ma come Rambaldo, conseguirono dignità cavalleresca Marcabru, Peire Vidal e altri.