Gustav Mahler Sinfonia n° 7






Ponendosi a conclusione della tradizione sinfonica classico-romantica, la sinfonia di Malher appare nella sua complessità, nei voluti dislivelli stilistici, nel ricorso a materiali eterogenei e nella vastità delle proporzioni, come un mondo in cui le crisi e le contraddizioni di fine secolo sono assunte in una visione tragica.
La Sinfonia n° 7 , iniziata durante l'estate 1904, verrà ultimata durante l'estate dell'anno seguente. La prima esecuzione -a Praga il 19 settembre 1908- fu sotto la direzione del compositore.
La Settima Sinfonia, proiettata verso il futuro, benché vi sia palese il rispetto di Mahler verso la tradizione ottocentesca (Beethoven, Brahms), si presenta non solo come un nuovo utilizzo delle audacie melodico-armoniche wagneriane, ma anche come opera che mira più o meno consapevolmente al superamento di tutto un linguaggio musicale "malato" di tonalità.

La Sinfonia è diretta dal grande maestro Claudio Abbado. Il direttore d'orchestra si è affermato come uno dei più importanti interpreti del repertorio sinfonico romantico e tardo romantico..


  

Lettera di Baudelaire a Wagner




   








                                                                 Venerdì 17 febbraio 1869

Signore,


ho sempre pensato che un grande artista, per quanto possa essergli familiare la gloria, non sarebbe affatto insensibile a un complimento sincero, quando tale complimento fosse come un grido di riconoscenza, e quando questo grido avesse un valore particolare, per il fatto di venire da parte di un Francese, cioè di un uomo poco incline all'entusiasmo e nato in un paese dove non si sa di poesia e di pittura più di quanto non si sappia di musica. Anzitutto vi devo confessare che vi son debitore del godimento musicale più profondo ch'io abbia mai provato. Ho un età nella quale non ci si diverte più davvero a scrivere a persone famose, e avrei del resto a lungo esitato a testimoniarvi per lettera la mia ammirazione, se ogni giorno non mi capitassero sotto gli occhi articoli indegni, e ridicoli, che si dan da fare in mille maniere per diffamare il vostro genio. Non siete il primo, signore, a causa del quale ho dovuto soffrire e arrossire per il mio paese. Ma ora l'indignazione m'ha spinto ad esprimere in modo esplicito la mia riconoscenza. Mi son detto: non voglio essere confuso con questa pletora di imbecilli.
La prima volta che mi son recato al Théatre des Italiens, per ascoltare le vostre opere, ero abbastanza maldisposto, e persino, lo confesso, pieno di pregiudizi. Ma son da scusare, sono stato tanto spesso ingannato: m'è capitato troppe volte d'ascoltare tanta musica composta da ciarlatani. D voi sono stato immediatamente conquistato. Non si può descrivere quel che ho sentito, e se vi trattenete dal sorridere, proverò a tradurvelo in parole. In un primo momento m'è parso di conoscere quella musica, ma più tardi, riflettendovi, ho capito da che nasceva tale miraggio: mi pareva che quella musica fosse mia, e la riconoscevo così come ognuno riconosce le cose che è destinato ad amare. Per chiunque non abbia finezza di spirito un frase di questo tipo risulterebbe estremamente ridicola, soprattutto se scritta da uno come me, che non sa di musica, la cui educazione si limita al fatto d'aver ascoltato (d'accordo, con grande godimento) alcuni brani di Weber e di Beethoven..
Inoltre mi ha molto colpito, più di ogni altro aspetto, il senso di grandezza. Un carattere che rappresenta ciò che è solenne, e tende verso il solenne. Dappertutto nelle vostre opere sento la solennità degli immensi sussurri, delle grandi visioni della Natura, la solennità delle forti passioni dell'uomo. Subito ci si sente soggiogati e trasportati in alto. Uno tra i brani più singolari, e tra quelli che mi hanno dato una sensazione musicale davvero nuova, è il brano che ha la funzione di descrivere uno stato di religiosa estasi. L'effetto dell'Ingresso degli invitati e della Festa nuziale è immenso. Ho avvertito il senso maestoso d'una vita che ha un respiro più grande della nostra. Ancora: ho spesso provato un sentimento di genere assi bizzarro, la fierezza e il godimento del comprendere, del lasciarsi penetrare profondamente: piacere davvero sensuale, simile al piacere che si ha nel salire su in aria o nel lasciarsi portare dalle onde. La musica talvolta respirava il senso forte del vivere. Complessivamente quelle armonie profonde mi parevan somigliare a quelli eccitanti che accelerano le pulsazioni dell' immaginazione. Ed ho anche provato, e vi prego di non sorridere, sensazioni che derivano probabilmente dalla conformazione del mio animo e dalle mie consuete preoccupazioni. Dappertutto c'è qualcosa di elevato e che eleva, qualcosa che aspira a salire sempre più in alto, qualcosa che ha il sapore dell'eccesso e della straordinarietà. Faccio un esempio: per usare immagini tolte al linguaggio della pittura, mi immagino d'aver davanti agli occhi una vasta distesa d'un rosso intenso. Se questo rosso rappresenta la passione, io lo vedo gradualmente attraversare tutta la gamma del rosso e del rosa e giungere all'incandescenza della fornace. Sembrerebbe difficile, persino impossibile giungere a qualcosa di più ardente; ed ecco che ancora un'ultima scintilla sprizza tracciando un solco più bianco sul bianco che le serve da fondo. Si tratterà, se così vogliamo dire, dell'estremo grido dell'animo elevatosi sino al parossismo.
Avevo cominciato a scrivere qualche breve meditazione sui brani del Tannhauser e del Lohengrin che abbiamo ascoltato, ma ho dovuto ammettere che è davvero impossibile dir tutto.
E così potrei continuare senza fine questa lettera. Se avete potuto leggermi vi ringrazio. Mi resta da aggiungere solo qualche parola. Dal giorno in cui ho ascoltato la vostra musica, continuo a dirmi senza sosta, soprattutto nelle ore tristi: potessi almeno sentire stasera un po' di Wagner. E non c'è dubbio che anche altri avranno i miei stessi sentimenti. In conclusione voi avreste dovuto essere soddisfatto del pubblico, il cui istinto è stato ben più forte della cattiva scienza dei critici giornalisti. Perché non prendete in considerazione l'idea di dare ancora qualche concerto aggiungendo nuovi pezzi? Ci avete fatto gustare un assaggio di delizie mai provate: avete il diritto di privarci di quel che segue?Ancora una volta, signore, vi ringrazio: in ore cupe voi siete riuscito a ricondurmi a me stesso e all'immenso.

                                                        Ch. Baudelaire


Non metto il mio indirizzo, non voglio che crediate ch'io abbia da chiedervi qualcosa.








                                                   
     























Martin Lutero




Martin Lutero (1483-1546)



La raccolta del Geistliches Gesanghuchlein, redatto da Martin Lutero in collaborazione con altri, curato nella parte musicale da Johann Walter, e pubblicato nel 1524 a Wittemberg, comprende composizioni o adattamenti a più voci di inni, da cantare durante il servizio liturgico. usato sino ai nostri giorni. dalla chiesa evangelica Egli,.basandosi sul principio che i fedeli dovevano partecipare attivamente alle funzioni, promosse la compilazione di un repertorio di canti in lingua tedesca e di costruzione polifonica molto semplice, L'edizione del Corale del 1524 porta una prefazione del riformatore religioso.

Nessun cristiano ignora, io credo, che il cantar inni spirituali è cosa buona e gradita al Signore; giacché a ciascuno è noto non solamente l'esempio dei profeti e dei re dell'Antico Testamento (i quali glorificavano Dio cantando o sonando, con inni e col suono d'ogni sorte di strumenti a corde), ma anche quella usanza particolare della generalità dei cristiani, fin dagli inizi, d'intonar salmi. Anzi, anche S.Paolo lo conferma, I Corinzi 14, e raccomanda ai Colossesi di cantare di cuore salmi e cantici spirituali al Signore, al fine che la parola di Dio e l'insegnamento del Cristo possano essere diffusi e praticati in tutti i modi.
Pertanto, per cominciare bene e per incoraggiare quelli che posson far meglio, anch'io con alcuni altri ho messo insieme certi cantici spirituali, in vista di diffondere dovunque e di promuovere il Santo Vangelo, che ora per grazia di Dio è rinato: così che anche noi possiamo vantarci, come fa Mosè nel suo cantico, Esodo 15,, che Cristo è la nostra forza e il nostro canto, e non possiamo cantare o dir altro che Gesù Cristo nostro Salvatore, come afferma Paolo, I Corinzi 2.
Questi canti inoltre sono stati adattati a quattro voci per nessun altro motivo che io desideravo che i giovani (che, a parte ciò,possono e devono essere educati alla musica ed alle altre arti) potessero disporre di qualcosa per sbarazzarsi delle loro canzonette d'amore e dei canti licenziosi, e potessero, invece di questi, imparare cose moralmente sane, e perciò sottomettersi con gioia, come gli si addice, al bene; ed anche perché io non sono dell'avviso che secondo il Vangelo tutte le arti debbano essere abbattute e debbano perire, come certi bigotti pretenderebbero, anzi volentieri le vedrei tutte, e specialmente la musica, al servizio di Colui, che le creò e le donò. quindi io prego che ogni pio cristiano voglia accettare tutto ciò, e, volesse Dio concedergli un talento pari o maggiore, aiuti a promuoverlo. Per di più, disgraziatamente il mondo è così fiacco e trascurato nell'educazione e nell'insegnamento ai poveri giovani, che non si deve in alcun modo dare ulteriore motivo a questo stato di cose. Che Dio ci conceda la Sua grazia. Amen








Salpinx








La Salpinx era uno strumento a fiato di metallo, di origine etrusca. La presenza del bocchino e il canneggio diritto terminante in un padiglione a campana la assimilano alle odierne trombe diritte. Era usata dagli antichi greci per i segnali militari e in cerimonie religiose.