J.Sibelius Valzer triste, per grande orchestra, 1904. Op. 44










Nella sua produzione, basata su un linguaggio raffinato, legato a modelli del tardo romanticismo tedesco e nutrito di elementi folklorici finnici, evoca i paesaggi nordici e narra le antiche storie del suo popolo, riuscendo, in generale, a far prevalere il proprio temperamento fantastico sulla retorica delle grandi forme sinfoniche.
Tratto dalle musiche di scena di un dramma intitolato Kuolema (la morte), il Valzer triste   resta,  con la Finlandia (Op.26 n ° 7), la composizione più celebre di Sibelius.
Nella penombra di una  misera camera, una moribonda in preda al delirio ode provenire da una sala da ballo immaginaria la musica eterea di un valzer (la melodia scaturisce, pianissimo , dal silenzio, nella tonalità di sol maggiore)
Uno sconosciuto, in cui ella crede di riconoscere il marito morto, l'invita a danzare (il tema precedentemente introdotto si sviluppa su ritmo che va accelerando molto lentamente per poi rallentare ed accelerare di nuovo). Nel delirio la coppia improvvisamente si mette vorticosamente a girare , appassionato , poi il tema irrompe brutalmente di nuovo in minore, ed il valzer si conclude lentamente, con il violino che evoca l'ultimo sospiro dell'agonizzante.