Claude Debussy Prélude à l'après midi d'un faune, 1894







Il poemetto di Stéphane Mallarmé intitolato L'après-midi d'un faune, era apparso nel 1876, nella prima stagione del simbolismo letterario.
Iniziato nel 1892, Il Prélude fu terminato solo nel settembre 1894, quando Debussy lavorava già al Pelléas et Mélisande
La difficoltà della realizzazione, proporzionale alla novità del pezzo, soprattutto negli usi degli strumenti e dei loro impasti, fu premiata da un successo strepitoso di pubblico, il quale chiese la ripetizione integrale del pezzo.
Questa partitura rappresenta la prima compiuta realizzazione in musica dell'estetica simbolista e la prima battaglia vinta per la nuova musica presso un pubblico vasto e tendenzialmente conservatore.
Il principio di sviluppo adottato nel Prélude non deriva tanto dal rifiuto di uno schema prestabilito, quanto da un'amalgama di forme riconoscibili anche se modificantisi reciprocamente: sono quelle della sonata (esposizione, sviluppo, riesposizione), del Lied (struttura a sezioni) e della variazione
Il filo conduttore, per l'ascolto, è dato dal canto del flauto, vero e proprio personaggio con una sua storia appena tratteggiata: il flauto cede talvolta il proprio canto ad un altro strumento (l'oboe, più penetrante); il flauto lascia che gli altri strumenti intorno amplifichino il suo discorso, poi ritorna, ogni volta proponendo o una maggiore mobilità (come nelle due ripetizioni immediatamente seguenti l'inizio), o una progressiva quiete (come nelle quattro ripetizioni prima della fine). 
La musica termina quando il tema del flauto viene monitorato lontano dai corni, mentre i rintocchi del cymbalon antico suggeriscono altezze celestiali.
Prima esperienza importante di Debussy, quest'opera viene considerata, grazie alla sua novità formale e sonora, come la composizione che apre l'era della musica moderna.




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Ludwig van Beethoven Sinfonia n°7, 1816 La maggiore, op.92







La Settima fu composta nel 1811 - 1812. Lo stesso Beethoven diresse la prima esecuzione a Vienna l'8 dicembre 1813, con grande successo.
La Settima,talvolta considerata come un'opera "dionisiaca", è definita da Wagner "apoteosi della danza" per la carica ritmica e la purezza cristallina del suo sviluppo.
Un'introduzione lunga e lenta racchiude il germe degli elementi ritmici dell'Allegro vivace che segue. Alla base dell'Allegretto (2° movimento), impostato su un ritmo ponderato, si incontra un bel tema, utilizzato per diverse variazioni, una delle quali fugata; il suo andamento quasi processionale l'ha resa celebre.
Il 3° movimento, Presto, è in realtà uno scherzo vivace, seguito da un duplice apparire del trio, Assai meno presto.
Il finale, Allegro con brio, sembra esasperare la violenza ritmica dello scherzo. 

Ludwig van Beethoven










Leonardo da Vinci creatore di strumenti musicali








Leonardo da Vinci, uno dei maggiori geni dell'umanità, fu artista grandissimo e sommo scienziato. Si può dire che non ci sia campo del sapere umano, che non abbia esplorato e in cui non abbia lasciato un'impronta della sua divina intelligenza.
Egli fu sommo pittore e scultore ma amò anche e praticò la musica ed a questo scopo costruì strumenti musicali come una speciale fisarmonica.




Leonardo non concepì l'indagine scientifica in opposizione o disgiunta dall'operare artistico, ma come attività armonicamente complementare nella perenne scoperta delle leggi della natura e di tutto l'universo.