Gioseffo Zarlino







Gioseffo Zarlino (Chioggia 31 ? 1517 - Venezia 4 II 1590).  era figlio di Giovanni e Maria de' Zarlini, che erano giunti a Chioggia da Alessandria, passando per Cremona. Ricevette i primi insegnamenti di religione e musica dai frati francescani, ordine del quale alla fine fece parte. Nei documenti della cattedrale di Chioggia è registrato come cantore nel 1536 e come organista tra il 1539 e il 1540. Il 27 IV fu nominato cappellano e mansionario della scuola di San Francesco di Chioggia. Si stabilì a Venezia nel 1541 e divenne allievo di Willaert. Il 5 VII 1565 succedette a Cipriano de Rore come maestro di cappella di San Marco a Venezia e nello stesso anno fu eletto cappellano di San Severo. Nel 1583 divenne canonico del capitolo di Chioggia e fu designato dal capitolo alla nomina vescovile, ma in sua vece fu eletto G.Fiamma.
Zarlino è ricordato principalmente per i suoi tre trattati: Le istituzioni armoniche (1558), Dimostrazioni harmoniche (1571)  e i Sopplimenti musicali (1588) I
l primo unisce la tradizionale scienza musicale con la pratica della composizione, il secondo in forma di dialogo tratta la teoria musicale tradizionale come un ramo della matematica, il terzo è una risposta alle obiezioni sollevate al suo primo libro da V.Galilei, che era stato suo allievo.
Tutte le istanze espresse nei trattati dei primi teorici del Rinascimento confluiscono nell'opera di Gioseffo Zarlino
Da tempo si sentiva l'esigenza di colmare da una parte la distanza tra teoria e prassi, teorizzata da Boezio e da tutto il pensiero medioevale, e dall'altra di elaborare una concezione della musica più aderente alla sua realtà storica. Queste esigenze confluiscono nel pensiero rinascimentale, in cui d'altra parte è viva l'aspirazione a razionalizzare su basi più solide la nuova esperienza musicale. Se il razionalismo medievale era astratto in quanto tendeva a creare delle costruzioni teoriche musicali prive di agganci con l'esperienza e fondate su principi estranei alla musica, i teorici rinascimentali mirano a giustificare razionalmente l'uso reale che nel loro tempo si faceva degli intervalli musicali.
Zarlino tenta nei suoi trattati, forse per la prima volta, di operare questa razionalizzazione sistematica nel campo della musica, che doveva poi trovare un punto di arrivo nell'opera di Rameau, quasi due secoli più tardi.