La ninna nanna nella tradizione popolare italiana







Jules Combarieu, a proposito della ninna-nanna, scrive:"Si tratta di un genere mai assente dal Folklore [...] E non solo la tenerezza materna si è servita del canto per favorire il sonno: anche i conquistatori, i guerrieri, i cacciatori l'hanno adoperato contro il nemico o la preda, per colpire senza pericolo, o per liberarsi da un ostacolo". Anzi sottolinea che:"...questo uso indubitabile del canto saporifico, come arma offensiva e difensiva, precedette l'innocente ninna-nanna, i cui diversi ritornelli la tradizione italiana ha conservato in tutti i paesi: ro-ro in portoghese, ninna-nanna in italiano, do-do in francese, lullaby in inglese, ecc.Ma anche fuori dall'Europa si riscontrano canti simili, dal Brasile al Polo Nord".
La ninna-nanna, questo canto dalla struttura semplice e in una forma poco sviluppata, testimonia quel momento di passaggio dalla parola al canto  che rappresenta un oggetto primario d'attenzione per lo studio della comunicazione popolare e propone a livello schematico modelli di formalizzazione più difficilmente individuabili nei canti di maggior sviluppo e di più complessa forma.
Tuttavia accanto ad esempi di ninna-nanne di impianto libero, con un andamento "circolare" in una continua ripresa senza fine di moduli verbali più o meno organizzati secondo un impianto versificato, che ci riportano a situazioni storico-culturali arcaiche, esistono esempi di ninna.nanne, più recenti, che presentano una forma strofica, che sono metricamente regolari e con versi rimati.
In molte ninna-nanne emerge il tema della possessività materna, vengono fatte delle promesse al bambino, gli vengono suggerite.fortune prossime o remote; si possono assumere modelli base fondati su tali concetti:"Dormi bambino, la tua mamma ti è vicina. Tuo padre è andato a caccia/in città/in osteria/al mercato". Generalmente l'incipit delle ninna-nanne meridionali è il seguente:"Venne il vento della montagnella il lupo si mangiò la pecorella"; mentre l'incipit delle ninna-nanne settentrionali: "Là in fondo c'è un camino che fuma/l'amore del mio ben che si consuma/che si consuma a poco a poco/come la legna verde in cima al fuoco".
"Formalmente le ninna-nanne"-scrive Ernesto De Martino,  considerato tra i massimi cultori italiani di etnologia e folklore", appaiono ricche di elementi cattolici: la sacra famiglia e i santi ma in modo particolare la Madonna, vi appaiono continuamente sia per aiutare a incantare il sonno.sia per assicurare efficacia al contenuto frequentemente augurale dei vari distici. Tuttavia a parte l'incantesimo del sonno che lascia trasparire chiaramente il momento magico delle ninna-nanne, ha luogo qui anche un appassionato incantesimo della sorte, una trasfigurazione fiabesca della situazione reale, e una anticipazione di destini fausti, dominati dal tema della ricchezza e della potenza". A tal proposito tipico è il canto Ninna e ninna ninnarella, una ninna-nanna comune in Lucania e in Campania:"Ninna e ninna ninnarella, questa figlia vuol fare la ninna bella/Vieni, sonno e non venire a piedi , mandale sulla fronte un bacio sincero.Vieni a cavallo ad un cavallo d'oro, quello che ha lo stemma al cuore./ Vieni a cavallo ad un cavallo bianco, quello che ha la briglia al fianco./Vieni, sonno, vieni dal monte; prendi una palla d'oro e dagliela in fronte./Dagliela sulla fronte, ma non farle male, che è piccina, e ninna vuole fare./Ninna e ninna sempre dico; l'Angelo viene ed io lo benedico/E benedico il latte e la mammella e benedico chi in braccio me la tiene./Ninna e ninna ninnarella, addormentami questa figlia bella./Madonna mia, tu che me l'hai mandata fammela crescere sana e mai malata./ San Giuseppe mio vecchiarello, pensaci tu per questa bambinella".
Infine una lettura non superficiale dei testi delle ninna-nanne ci offre una panoramica completa della vita femminile nella comunità, dei rapporti madre-figlia, del dramma esistenziale della donna che, per uscire da una situazione di obblighi familiari oppressivi, non aveva altra strada che sposarsi, andando incontro a obblighi ancora più oppressivi e vincolanti. I n effetti è stato osservato che il canto della ninna-nanna, oltre ad assolvere alla funzione "conscia" di addormentare il bambino, assolve anche a quella più o meno inconscia di dare alla madre un' occasione di sfogo alle sue frustrazioni, non altrimenti possibili all'interno della società contadina tradizionale.
Infatti canti di culla che si connotano musicalmente come dei veri e propri lamenti e con testi carichi  di disperazione e popolati di immagini doloranti, per nulla consoni alla falsa immagine che della ninna-nanna  è stata quasi sempre proposta, sono soprattutto frequenti là dove la struttura socio-economica e culturale è più integralmente e organicamente contadina, mentre tendono a diradarsi e a scomparire nel passaggio a situazioni più vicine all'ambiente urbano-borghese.
Concludendo il canto della ninna-nanna è un elemento primario per la comprensione non solo della realtà della comunicazione orale, ma anche dei suoi significati sociali, delle sue implicazioni psicologiche sia a livello individuale sia a livello collettivo.