La Biblioteca Nazionale di Monaco accoglie il Manoscritto 4660 comprendente la più importante raccolta di liriche del Medioevo: i Carmina Burana .
Prima di giungere alla sua attuale sede, il manoscritto era conservato nel monastero di Benediktbauern, fu composto intorno alla seconda metà del secolo XIII (probabilmente in Tirolo) e raccoglie circa duecento pezzi di diverso contenuto e carattere (si tratta di canti goliardici) raccolti in gruppi: canzoni moraleggianti e satiriche, lamenti sulla corruzione dei costumi, canzoni d'amore, canzoni per banchetti e musica sacra.
La musica tuttavia è scarsa, mentre la notazione è costituita da neumi senza rigo (virga punctum podatus); la trascrizione della musica contenuta nei manoscritti è sempre stata un difficile problema in quanto la notazione non indica esattamente il livello tonale ma la curva melodica.
Le forme sono semplici (canti strofici con ritornello) o complesse; i compositori, per la maggior parte di origine francese, non firmarono le loro opere, tuttavia si conoscono i nomi come Walther de Chatillon e Petrus del Blois.
Se evidente è l'influsso sulle composizioni dei Carmina Burana della cultura araba (specialmente per effetto delle Crociate) e per l'uso di strumenti orientali (come il liuto e la ribeca), grande fu la risonanza che questa musica ebbe su tutto l'Occidente ove un polo di grande diffusione fu il monastero di San Gallo.
Famosa E Bulla fulminante una violenta accusa contro la corruzione del clero ("la verità è annientata sotto il peso del giudizio, tradita e venduta da una giustizia mercenaria e corrotta, ci si può rivolgere alla Curia, ma nulla si ottiene se non si ungono le ruote ") e un richiamo alla carità, alla verità di Cristo (" dimmi rarità misericordiosa, dimmi rara carità, dove risiedi, ora? ").
Famosa E Bulla fulminante una violenta accusa contro la corruzione del clero ("la verità è annientata sotto il peso del giudizio, tradita e venduta da una giustizia mercenaria e corrotta, ci si può rivolgere alla Curia, ma nulla si ottiene se non si ungono le ruote ") e un richiamo alla carità, alla verità di Cristo (" dimmi rarità misericordiosa, dimmi rara carità, dove risiedi, ora? ").
Olim sudor Herculis, che risale al XII secolo è una sequenza con ritornello moraleggiante; dice di quali e quante trappole sia capace Venere e quali siano le sue mire: annientare l'uomo. Neppure Ercole, con la sua forza riuscì a spezzarne le catene, ma fuggendo, ci si libera di lei ("scendo in campo contro Venere, per conquistar la vittoria io fuggo") e ci si può dedicare ad altri affanni ("addio mia diletta,...ho allontanato dall'amore i miei pensieri ansiosi").
Un'altra canzone, Virent prata hiemata, è una bella immagine primaverile di prati fioriti, gruppi di giovani e festose fanciulle che si riuniscono e danzano in onore di Venere.
Ricco è l'organico strumentale e vocale di Officium lusorum (Messa dei giocatori d'azzardo): voce recitante, contro-tenore, basso, baritono, voci maschili, ghironda, scacciapensieri, organo portativo, rubeca,cornetto contralto, bombarda contralto, cimbali, cimbali di conchiglie, campanelli, campanelli doppi, monete, gioco ai dadi, ribeca. La messa inizia con l'Introito:"Piangiamo tutti per Decio, dolendoci in questo giorno di lutto e di dolore per tutti coloro che qui si dedicano al gioco: i dadi godono della loro nudità e onorano il figlio di Bacco"
Dalla raccolta degli originali Carmina Burana, ai nostri giorni, il musicista tedesco Carl Orff ha ricavato una omonima cantata scenica (1937) che resta tuttora una delle sue più interessanti composizioni che attualizza ritmi delle antiche melodie goliardiche.
Ricco è l'organico strumentale e vocale di Officium lusorum (Messa dei giocatori d'azzardo): voce recitante, contro-tenore, basso, baritono, voci maschili, ghironda, scacciapensieri, organo portativo, rubeca,cornetto contralto, bombarda contralto, cimbali, cimbali di conchiglie, campanelli, campanelli doppi, monete, gioco ai dadi, ribeca. La messa inizia con l'Introito:"Piangiamo tutti per Decio, dolendoci in questo giorno di lutto e di dolore per tutti coloro che qui si dedicano al gioco: i dadi godono della loro nudità e onorano il figlio di Bacco"
Dalla raccolta degli originali Carmina Burana, ai nostri giorni, il musicista tedesco Carl Orff ha ricavato una omonima cantata scenica (1937) che resta tuttora una delle sue più interessanti composizioni che attualizza ritmi delle antiche melodie goliardiche.