Titolo dell'opera: Musica e Medicina. Profili medici di grandi compositori. Casa editrice E.D.T., pp..224
Autore: John O'Shea, medico e storico della medicina, e ricercatore presso la Facoltà di Storia Medica della Worshipful Society of Apothecaries di Londra.
L'autore, la cui ricerca sulla documentazione della storia clinica dei vari compositori è stata condotta in Europa, negli Stati Uniti e in Australia, nell'Introduzione spiega che: "con l'età e con la malattia fisica e mentale c'è spesso un declino nelle funzioni intellettive, ho cercato di fornire un quadro dello stato mentale di ogni compositore, così come doveva essersi evoluto con l'età e con le malattie, offrendo al lettore la possibilità di valutare il peso di questi fattori sulla produzione musicale di un compositore".
In effetti questo libro- tra l'altro da una copertina suggestiva che raffigura Il Grido di E.Munch propone l'interrogativo fondamentale il quale consiste nel rilevare fino a che punto il grado di invalidità fisica e quindi emotiva abbia influito sulla musica di compositori come Beethoven, Chopin, Bartòk.
Inoltre l'autore tende a sfatare certi miti, di cui solo due sono legati a Mozart: la deformazione fisica del suo orecchio sinistro è collegata all'eccezionale talento musicale di cui era dotato? O ancora: la morte che lo colse a soli trentasei anni fu veramente procurata da avvelenamento da parte di Antonio Salieri?