Carlo Broschi, detto "Farinello".



Nel '700 il fenomeno dei castrasti assunse una importanza determinante nell'opera: essi divennero grandi divi ammiratissimi dal pubblico, nonostante le numerose voci che si levarono, in particolare nella seconda metà del secolo, contro questa barbara usanza.
Alcuni di essi assunsero una fama internazionale; tra i più celebri: Caffarelli, Guadagni, Gizziello. Essi offrirono un contributo fondamentale alla creazione di quel particolare fenomeno che fu il "Belcantismo".
Il più celebre fu il sopranista Carlo Broschi (Andria, Bari, 1705-Bologna 1782). Esordì a apoli nel 1720 con la serenata Angelica e Medorodi Porpora.
Dal 1723 al 1734 apparve nei principali teatri europei, acclamatissimo dal pubblico e ricercato dai maggiori operisti del tempo. Dal 1735 al 1759 fu al sevizio del re di Spagna sia come cantore personale di Filippo V sia come direttore della cappella reale e sovrintendente dell'opera di Corte.
Nel 1759 si ritirò in una splendida villa presso Bologna; il suo salotto fu frequentato da uomini illustri come Gluk, Padre Martini, Mozart, Casanova.
Dotato di una voce di eccezionale estensione, di timbro dolcissimo e insieme potente, fu anche un virtuoso e, nello stesso tempo, un interprete commovente nel genere patetico.
Vantava una splendida figura scenica e possedeva una cultura musicale di eccezione. Si può guardare a lui come al più completo cantante di tutta la storia dell'opera.