Tarquinia Molza |
Nel 1580, a Ferrara, il duca Alfonso II d'Este fondò il gruppo musicale il Concerto delle Donne. Le prime musiciste chiamate a far parte di questo gruppo furono Laura Peverara, Anna Guarini e Livia d'Arco, e nel 1583 furono raggiunte da Tarquinia Molza, di Modena. Documenti dell'epoca dimostrano che tutte e quattro furono chiamate alla corte per la bellezza della voce, che furono pagate molto bene, e che dovevano essere disponibili per concerti o esecuzioni in qualsiasi momento del giorno. Del gruppo faceva parte un gentiluomo napoletano con una bella voce di basso, Cesare Brancaccio. I termini del suo contratto però chiarivano che avrebbe dovuto partecipare saltuariamente alle attività della musica segreta organizzata da alcune cortigiane.
Il Concerto delle Donne era presente in ogni occasione importante della corte e vari cronisti hanno descritto i concerti da loro presentati. Le musiche suonavano il clavicembalo, il clavicordo e diversi strumenti ad arco, liuti e flauti e cantavano duetti, trii, certe volte accompagnando se stesse e certe volte con l'accompagnamento di altri strumentisti al servizio del duca: cornetti, tromboni, archi. viene riferito che quando le esecutrici avevano preso i loro posti, la "maestra del Concerto entrava e con un lungo bastone di legno dava il segnale dell'inizio". Essa, come tutte le altre componenti del gruppo, proveniva da una famiglia benestante.
Tarquinia Molza era figlia (in altre fonti nipote) del poeta Francesco Maria Molza, e quando entrò a servizio della corte di Ferrara percepì uno stipendio di 300 scudi all'anno.
Livia D'Arco era figlia di un nobile di Mantova. una volta scoperta la bellezza della sua voce, Alfonso d'Este le diede la possibilità di studiare canto per due anni con Luzzaschi prima di farla entrare nel suo Concerto.
Anna Guarini fu una dei sette figli del poeta Gian battista Guarini, segretario di corte a Mantova. Fece parte della sua educazione lo studio della musica (come si conveniva ad una ragazza destinata a diventare dama di corte). la madre Taddea Bendidio Guarini, a sua volta di antica e nobile famiglia, era musicista, e con le sue sorelle, Vittoria e Isabella, era stata, intorno al 1570, tra le più brillanti musiciste alla corte di Ferrara.
Laura Peverara, benché nata da ricchi mercanti di Mantova, aveva già ricevuto in famiglia un'educazione adatta ad una vita di società.
Nonostante il successo del Concerto delle Dame la felice carriera musicale della Molza si interruppe bruscamente in seguito ad un'infelice storia d'amore con il compositore Jacques de Wert si ritirò nella villa di campagna della famiglia, rinunciando a dirigere e a presentare pubblicamente i propri lavori. Ella compose musiche per voce, liuto, viola ed arpa, e che è autrice della poesia Nella dolce stagione di primavera musicata da Pietro Vinci.
Ci fu un concerto delle donne anche a Firenze, dove una delle soliste più rinomate fu Vittoria Archilei, moglie di un cantante e liutista al servizio dei cardinali Alessandro Sforza e Ferdinando de' Medici a Roma. La Archilei fu a Firenze nel 1584 ed alternava la presenza in questa corte con i concerti nelle corti di Roma.
Un'altra componente del primo concerto delle donne a Firenze fu la figlia di un musicista della Cappella di Musica a Mantova, Claudia Cattaneo che, sposatasi nel 1599 con il compositore Claudio Monteverdi, si trasferì con lui alla corte di Mantova.
Tra le altre cantanti messe sotto contratto da Vincenzo Gonzaga ci furono anche le sorelle Pelizzari, cantanti e strumentiste che avevano un fratello musicista ben noto all'Accademia di Vicenza.
L'artista più rinomata nelle corti d'Italia dal 1570 fino alla sua morte, nel 1605, fu Isabella Canali Andreini, moglie del direttore della famosa compagnia di attori I Gelosi, Francesco Andreini.
N ata in una famiglia di origini modeste diventò talmente famosa che ebbe perfino il re di Francia come padrino al battesimo di un suo figlio. Ammirata da principi e cardinali, fu benvenuta anche nel mondo quasi esclusivamente maschile delle accademie, e non soltanto come ospite illustre. Infatti fece parte della Accademia degli Intenti a Pavia. Per lei composero poesie il Tasso, Chiabrera e Giambattista Marino, e la sua opera teatrale Mirtillo e le sue Rime furono pubblicate e lodate.
Eccellente musicista, fu anche ricordata come "donna di salda virtù" e questo in un'epoca in cui il papa (parlando delle donne di teatro) poteva dire: "pensare che una donna di ".teatro mantenesse la sua virtù era come buttare una donna nel Tevere senza che si bagnasse gli abiti!".