Le launeddas sono uno strumento arcaico sardo, unico non solo nell'area mediterranea ma in generale. Questo strumento è costituito da tre canne con ancia, di diversa grandezza, di cui la più lunga e la mediana sono unite insieme da spago impeciato, mentre la più piccola è libera.
La canna più lunga fa da pedale, con una nota bassa e continua, mentre le altre due giocano in contrappunto. Lo strumento aveva un tempo anche un uso terapeutico nei riti dell'argia: una specie di tarantismo sardo, ancora praticato fino a quindici anni fa.
Nel Campidano, che è la zona eletta delle launeddas (un tempo diffuse in tutta l'isola), vi sono ancora pochi virtuosi e costruttori dello strumento che insegnano anche a suonare ad alcuni giovani neofiti.
La tecnica delle launeddas è molto difficile e richiede un lungo tirocinio e non comuni attitudini musicali. basti pensare che si tratta di uno strumento a "suono continuo" (come la zampogna), ma privo di deposito d'aria: la camera d'aria è costituita da una sola cavità orale del suonatore.