Le quattro stagioni: A.Vivaldi ( 1678- 1741)



La riscoperta del patrimonio strumentale di Antonio Vivaldi risale prima del secondo conflitto mondiale. Il maestro veneziano era noto soltanto in rapporto allo sviluppo degli studi su Bach che fu trascrittore delle sue musiche:dieci concerti di cui sei della raccolta L'estro armonico risultano rielaborati in altra veste strumentale. 
Le opere di Vivaldi furono valorizzate a partire del 1939, quando venne organizzata la prima Settimana Musicale dell'Accademia Chigiana di Siena.
Le quattro stagioni furono parte di una raccolta di 12 concerti riuniti sotto il titolo Il cimento dell'armonia e dell'invenzione op.VIII (Amsterdam, 1725). Vennero pubblicati con i sonetti che le accompagnano; ma la loro composizione risale ad epoca più lontana che sfugge ad una datazione precisa. L'opera fu accolta favorevolmente e si diffuse in tutta Europa.
Vivaldi in questa sua raccolta si è preoccupato di conferire alla composizione una libera "invenzione", intesa come espressione del libetro arbitrio descrittivo dietro la spinta di un "programma" (1) e nello stesso tempo di dare a questa invenzione una struttura armonica dove "armonia" vuol dire ordinato comporre.
Rispetto ai modelli che si erano venuti formando nei decenni precedenti, i concerti di Vivaldi presentano aspetti di novità: il trattamento timbrico, gli impasti armonici, la disposizione degli strumenti. Quindi l'uso di colpi d'arco, note ribattute, una gamma di sfumature dinamiche; frequente è l'impiego della "sordina" (2) e quello della "scordatura", cioè di una diversa intonazione delle corde.  Talvolta il materiale strumentale è suddiviso in due cori con effetti alternativi del tutto prossimi a quelli un tempo proposti dai maestri veneziani della fine del '500.
In effetti Vivaldi, pur facendo opera nuova, non ha voluto rinunciare alle consuete forme, agli usuali schemi costruttivi. Il "tutti" svolgono una funzione tradizionale costituendo il "grosso" dell'opera e conferendo a ciascuna parte una simmetria e una giusta stabilità, nello stesso tempo denunciano l'atmosfera dominante del brano, legata al diverso carattere delle stagioni. I "soli" rappresentano quelli che tecnicamente si definiscono i tratti più pittoreschi, i dettagli più elaborati, realizzati con gusto virtuosistico come ad esempio gli episodi che "descrivono" canti dei merli, il mormorio di acque e il fruscio di fronde.
Le quattro stagioni si presentano come la trasposizione musicale di un programma narrativo, unito alla partitura sotto forma di quattro sonetti.Questa trasposizione vuol essere così aderente che un sistema di lettere, notate a margine sia della partitura che del testo, permette di individuare i passi che si corrispondono
E' interessante notare che gli avvenimenti musicalmente trasposti si presentano simultaneamente concatenandosi gli uni agli altri, Così il secondo movimento della Primavera sovrappone tre livelli diversi di descrizione musicale: il lamento di un pastore, affidato al violino solista, l'abbaiare di un cane e lo stormire delle fronde resi dall'orchestra d'archi.
La successione delle scene rispetta la struttura in tre movimenti vivace-lento-vivace, e i secondi movimenti corrispondono sempre a momenti di tregua, Per esempio, l'ultimo movimento dell'Estate è un temporale, mentre il secondo dell'Autunno evoca l'assopirsi di contadini ubriachi.
Vivaldi, il prete "rosso", così chiamato dal colore dei capelli, compì una transizione mai riuscita prima d'allora fra la tradizione della musica imitativa- in particolare quelle delle opere veneziane ricche di episodi descrittivi- e la codificazione di una forma  specificamente musicale.
 Note:
(1) musica a programma: musica strumentale basata su uno schema articolato di riferimenti extramusicali (poetico-letterari, pittorici, biografici, descrittivi). L'idea di musica a programma si definisce nel '700 nell'ambito delle teorie razionaliste baste sul principio dell'imitazione del bello naturale.
(2) sordina: è un accessorio o congegno che serve ad attutire il suono di uno strumento, modificandone anche il timbro.