I tre concerti per uno o due violini sono stati scritti nel 1720, quando Bach era direttore musicale presso il principe Leopoldo d'Anhalt, a Cothen.
Pue accentando la forma sviluppata da Vivaldi, il converto di Bach dà prova di una scrittura ben più complessa.
I concerti per violino sono testimonianza di sviluppi tematici e di un ruolo affidato al violino solista ancora inconsueti. Sono da questo punto di vista l'equivalente, per violino, dei Concerti brandeburghesi.
Nel Concerto per due violini, i due movimenti estremi, di grande vivacità ritmica e ricchi di contrasti, incorniciano un largo centrale molto melodico.
Nel corso di tutta la composizione, il dialogo non si intreccia fra i due solisti, ma fra l'orchestra e gli strumenti ad arco, che intervengono su un piano di assoluta parità.