Filippotto da Caserta







L'idea del progresso e del continuo perfezionamento è saldamente affermata nella cultura musicale del '300.
Filippotto da Caserta, compositore e teorico italiano, era attivo anche in Francia e nel 1370 alla corte pontificia di Avignone 
 Rimangono di lui 6 ballate, 1 rondeau a tre voci, i trattati Regule contrapuncti e Tractatus de diversis figuris, particolarmente interessante per conoscere l'evoluzione della notazione musicale. ll prologo al Tractatus rivela il giudizio negativo che i musicisti della seconda metà del XIV secolo danno dei loro colleghi della precedente generazione. (CS III, pp.118-119):

 I maestri nostri antichi ebbero dapprima una intelligenza musicale piuttosto grossolana, come ancora nei mottetti degli stessi maestri, quali Tribum quem non abborruit e Rex Carole e in altri mottetti; però essi stessi in seguito raggiunsero uno stile più sottile e, abbandonato il primo, organizzarono in maniera più sottile la propria produzione, come appare in questo mottetto: Apta caro. Così noi che siamo venuti dopo e abbiamo inteso dapprima ciò che i maestri medesimi ci avevano lasciato, in seguito con lo studio abbiamo raggiunto maggiori sottigliezze, cosicché ciò che dai predecessori era stato tramandato imperfetto è stato perfezionato dai successori.