Il canto magico e l'amore: un testo egizio




Il papiro Harris


" V'è un'arte orale della seduzione la quale,avanti d'essersi consegnata a tutti i capricci della fantasia e dell'invenzione individuale, fu scienza fondata su regole precise e praticata sempre in vista di un risultato positivo da conseguire e non per puro diletto dell'immaginazione.
Tale scienza si presenta a noi sotto due forme: come musica o come poesia (linguaggio semplicemente ritmato).
La seconda delle due forme deriva dalla prima: la poesia è soltanto una musica fatta priva d'una parte delle sue risorse, una musica impoverita e ridotta, che presuppone un anteriore uso del canto...
Il papiro di Torino e il papiro di Harris contengono dei canti d'amore che rammentano talvolta il Cantico dei Cantici e tra i quali alcuni sembrano essere dei modelli di incantesimo:
O bell'amico, mio desiderio è divenire signora dei tuoi beni come tua sposa, che tu avanzi a tuo buon grado col braccio posato sul mio (perché allora) io dirò al mio cuore che sta entro il tuo petto le mie suppliche.
(Se) il mio grande amico non (viene) durante la notte, io sarò come chi si trovi nella tomba. E tu non sei forse la salute e la vita, colui che trasmette le gioie della beatitudine al mio cuore che ti cerca?..."

da: J.Combarieu, La musica e la magia, Mondadori Editore, Milano, 1982 



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