Oscar Wilde. Citazione








Preferisco a tutte la musica di Wagner. E' così forte che si può parlare tutto il tempo senza che gli altri sentano una sola parola.

Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray


Stendhal. Vita di Mozart.






La personalità e il genio di Mozart hanno sempre esercitato un grande fascino e ispirato scrittori e registi (si ricordi il film Amadeus).
Quando Stendhal scrisse questa biografia, Mozart era morto da ventitré anni e la sua immagine si stava ancora fissando: per i suoi contemporanei era soprattutto l' "enfant prodige", per i successori sarà il "rivoluzionario" dell'armonia.
Questa Vita si ferma nel guado, tra lo stupore settecentesco e l'ammirazione romantica per l'autore del Don Giovanni. E per il grande romanziere francese è un'occasione per ribadire la sua concezione della musica, si cui troviamo tracce in tutte le sue opere maggiori e in cui l'essenza stessa del linguaggio sonoro appare non tanto quella estetica quanto quella "sentimentale".
Non soltanto la musica esprime per Stendhal qualcosa che va al di là delle parole, ma nel canto assume indipendenza r supremazia rispetto alle parole.
L'opera di Mozart non è dunque per lui al servizio della poesia, ma la trasfigura e la supera. 










J.S.Bach.Concerto per due violini ed archi, 1720. Re minore,BWV 1043







I tre concerti per uno  o due violini sono stati scritti nel 1720, quando Bach era direttore musicale presso il principe Leopoldo d'Anhalt, a Cothen.
Pue accentando la forma sviluppata da Vivaldi, il converto di Bach dà prova di una scrittura ben più complessa.
I concerti per violino sono testimonianza di sviluppi tematici e di un ruolo affidato al violino solista ancora inconsueti. Sono da questo punto di vista l'equivalente, per violino, dei Concerti brandeburghesi.
Nel Concerto per due violini, i due movimenti estremi, di grande vivacità ritmica e ricchi di contrasti, incorniciano un largo centrale molto melodico.
Nel corso di tutta la composizione, il dialogo non si intreccia fra i due solisti, ma fra l'orchestra e gli strumenti ad arco, che intervengono su un piano di assoluta  parità.



E.Grieg. Concerto per pianoforte e orchestra, 1868. La minore, op.16








Composto nel 1868 a Solloeroed, il Concerto per pianoforte fu eseguito per la prima volta lo stesso anno a Roma, durante un soggiorno che Grieg fece nella capitale italiana per presentare la sua composizione a Liszt di cui era amico.
Molto rappresentativo dello stile melodico di Grieg, il concerto in la minore resta una delle sue opere più popolari. 
Costruito seguendo lo schema abituale (1. allegro moderarto,2. adagio,, 3. allegro moderato molto e marcato) il  Concerto rivela una netta influenza di Schumann benché Grieg sia riuscito a liberarlo dalla tradizione romantica tedesca, introducendovi, grazie all'impiego di alcuni temi folcloristici, delle componenti melodiche e ritmiche più scandinave.
E' un'opera poco scavata, ma cantabile e pianisticamente brillante.